Serata inaugurale: il Lavoro e L’uomo
Stefano Zamagni, professore di Economia politica presso l’Università di Bologna; Davide Maggi, professore di Economia aziendale presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”di Novara.
Stefano Zamagni
L’economia civile
Un bimbo che oggi nasce in Congo, o una bambina che nascerà in Europa tra vent’anni, hanno il diritto di porre domande sul nostro modello di sviluppo e sui nostri stili di vita, perché le nostre scelte di oggi stanno già modificando la loro vita, a volte in meglio ma altre in peggio. L’economia civile, di cui il libro illustra genesi e campi di applicazione, cerca risposte non fuori dall’economia di mercato ma all’insegna di un mercato diverso, “civile” dove le parole felicità, onore, virtù, bene comune, possono essere riscoperte proprio in chiave economica, lasciando spazio ad una prospettiva etica e non puramente individualistica.
Mercato
L’economia non può e non deve restare terreno riservato agli “esperti”: oggi è chiaro che ci riguarda tutti, e tutti dobbiamo poter capire quei processi di cui siamo parte e che influenzano la nostra vita quotidiana. E allora: che cos’è davvero il mercato, quali sono i suoi pilastri? Come cambia, quali sfide deve affrontare? Il mercato si autoregola? Qual è il rapporto fra norme legali e regole morali? Si può immaginare che imprese sociali, cooperative e altre organizzazioni giochino un ruolo innovativo nella struttura della società?
Economia del bene comune
È possibile umanizzare l’economia? È possibile coniugare mercato e bene comune? E se sì, quale via percorrere? Tale domanda, oggi ricorrente in economia, guida la ricerca dell’autore. Ciò che caratterizza il bene comune è il fatto che in esso l’interesse di ogni individuo si realizza assieme a quello degli altri, non già contro (come accade nel bene privato) né a prescindere dall’interesse degli altri (come nel bene pubblico). Partendo da questa analisi Zamagni individua nel principio di reciprocità – per cui “io ti do liberamente qualcosa affinché tu possa a tua volta dare, secondo le tue capacità, ad altri o eventualmente a me” – la chiave di volta di un nuovo sistema economico, basato sulla cultura della fraternità, capace di porre al centro e come fine dell’attività produttiva l’uomo, ed essere garanzia di una convivenza armoniosa e capace di futuro.
Famiglia e lavoro
La relazione tra vita familiare e vita lavorativa è, oggi, estremamente complessa. Con la rivoluzione industriale e il processo di emancipazione femminile, i rapporti e gli equilibri fra le due parti sono cambiati profondamente. Oggi prevalgono forme di famiglia diversificate nelle quali l’accento è posto sull’autorealizzazione; tuttavia, anche da un punto di vista economico, solo la gratuità e la reciprocità nella relazione possono favorire l’armonia tra lavoro e famiglia, base necessaria per la costruzione di una corretta vita sociale. Ambedue economisti, i coniugi Zamagni mettono a disposizione del lettore la loro conoscenza professionale ed esperienza di vita.
Davide Maggi
L’economia è scienza che si dedica al bene umano. Certo che esso è desiderabile anche quando riguarda una sola persona; ma è più bello e più divino se riguarda un popolo e le città.
Aristotele, Politica
La crisi scoppiata nel 2007-08, qualificata come finanziaria prima, economica dopo e, infine, dei debiti sovrani, non è solo la peggiore crisi dell’ultimo secolo (per molti addirittura più grave di quella scoppiata nel 1929, anche se una serie di strumenti hanno consentito per ora di renderla forse meno grave sul piano sociale) ma è una profonda crisi di cultura, civiltà e valori. In questa prospettiva va letto il libro di Davide Maggi che, non casualmente, parte dal tema dell’etica e della persona. ( …) Davide Maggi sembra voler dire (anzi, mi sembra di cogliere un messaggio forte), se l’economia è la scienza (o disciplina) delle “profezie che si auto avverano” e il management è la scienza (o disciplina) che consente a chi è determinato nel raggiungere gli obiettivi di conseguirli, che le persone possono governare ed operare nelle aziende mantenendo o perseguendo i valori in cui esse credono profondamente. Chi ha valori profondi ed è disposto a mettere in gioco la propria persona per affermarli, utilizza i propri talenti per avviare imprese, promuoverne lo sviluppo e renderle competitive, non solo per perseguire interessi individualistici ed egoistici, ma anche perché ritiene che la persona debba avere una “condotta etica” nei rapporti con gli altri.
Dalla Prefazione di Elio Borgonovi