Oltre l’individualismo: l’empatia alla prova

sabato 7 ottobre 2017
16:00
Biblioteca Marazza - Viale Marazza 5, Borgomanero

Oltre l’individualismo: l’empatia alla prova

Laura Boella

Filosofa e scrittrice, insegna Filosofia morale e Etica dell’ambiente presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università Statale di Milano. Si è dedicata allo studio del pensiero femminile del ‘900.

Che cosa si oppone oggi all’individualismo dominante nei modelli culturali e esistenziali di una società neoliberale? Tra io e “noi” si è aperto cioè uno spazio occupato dall’appello etico, politico, mediatico all’empatia.

L’empatia ha conosciuto negli ultimi 15 anni una notevole fortuna in quanto capacità che attesta l’originaria relazionalità umana. Sono balzate in primo piano le sue implicazioni etico-pratiche, il suo legame con l’altruismo, la solidarietà. In concomitanza con la grande crisi finanziaria de 2008 si è verificata una convergenza tra il forte sviluppo delle cosiddette “neuroscienze sociali”  e la globalizzazione intesa come trionfo della connessione in rete, dei flussi e scambi di merci, saperi, capitali, persone. Si è così stabilita una stretta correlazione tra la conoscenza della “natura” umana, dei funzionamenti neurobiologici che spiegano perché la cooperazione e la relazione con altri abbiano giocato un ruolo fondamentale nell’evoluzione della specie, e l’estensione planetaria della rete e la scala globale degli scambi economici, culturali, turistici con le loro potenzialità di mutamento antropologico.

Viviamo in una società in cui i legami sociali sono lacerati, trionfano l’avidità, il mito del denaro, il principio di prestazione, la lotta per l’accaparramento delle materie prime, lo sfruttamento delle risorse naturali, e che d’altra parte è attraversata da dinamiche globali, dal web alla globalizzazione economica. Viene da chiedersi quanto ci sia di impotenza del singolo nell’ odio per chi non appartiene al gruppo, nella paura del diverso, nell’avidità, e in che misura la connessione digitale permanente, le informazioni, gli insulti e i “mi piace” scambiati sui social network cancellino la realtà delle relazioni.  In effetti, la fortuna dell’empatia è accompagnata spesso da un’enfasi che rischia di farne l’ultimo mito, individuale e collettivo, la retorica di una capacità che salverà il mondo sull’orlo della catastrofe.

Per alcuni, non senza motivo, i discorsi sull’empatia non avrebbero nulla di alternativo al neoliberismo e al suo sfrenato individualismo. Essi non farebbero che tradurre l’impotenza dell’individuo nell’attuale capitalismo globale in un modello di socialità istintiva fondata sull’attaccamento affettivo e sulla connessione armonica, proponendo un’affettività conformista, acritica, addomesticata.

Nonostante sia al centro del dibattito pubblico, non è sempre chiaro dove stia esattamente nel mondo contemporaneo l’empatia. La retorica ci dice che l’empatia sta dalla parte dei buoni, cosa peraltro smentita da molte forme di solidarietà di gruppo finalizzata a danneggiare i membri di altri gruppi. L’ampliamento della nozione di empatia, molto influente soprattutto negli studi sulle sue basi neurobiologiche, in direzione della sua valenza prosociale, di cooperazione e associazione, ha messo del tutto in secondo piano l’indagine rigorosa delle caratteristiche delle esperienze e dei vissuti ad essa corrispondenti.

L’empatia non è certo la cura dei mali della nostra epoca, non è la nuova rivoluzione, ma sta al centro della contraddizione tra comportamenti individuali e processi macroeconomici e tecnologici, istituzioni, bisogno di credere, speranze singolarmente stravolte. L’empatia mette di fronte alla necessità di interrogarsi sull’esperienza reale della relazionalità umana, che non è solo una condizione ontologica, ma viene vissuta giorno per giorno nelle molteplici attività e passività che costellano la vita reale.

 

BILBIOGRAFIA

grammatica-del-sentireGrammatica del Sentire. Compassione Simpatia Empatia
CUEM, 2017

 

 

 

 

dono-dunque-siamo

Dono, dunque siamo
UTET, 2013
di Marco Aime, Stefano Bartezzaghi, Zygmunt Bauman, Laura Boella, Salvatore Natoli, Marino Niola, Stefano Zamagni, Luigi Zoja

 

Otto buone ragioni per credere in una società più solidale

Il dono: oggetto materiale o metafora di uno stile di vita, è al centro delle più stimolanti riflessioni sull’essenza profonda dell’economia e della società, oltre che sulla natura stessa dell’uomo. Cosa spinge gli uomini a donare e, ancora più importante, a contraccambiare il dono?
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sentire-l-altro-conoscere-e-praticare-l-empatiaSentire l’altro. Conoscere e praticare l’empatia
Cortina Raffaello, 2006

Il tema dell’empatia chiama a un confronto con l’esperienza vissuta, a un approfondimento delle emozioni, delle reazioni corporee, degli atti mentali che intervengono nei rapporti con gli altri. Chiama soprattutto a un passaggio dalla filosofia a una delle realtà più importanti per la vita di ognuno: la scoperta dell’esistenza dell’altro. Restituire all’empatia la sua specificità di atto che sta alla base delle svariate forme dell’entrare in relazione è un modo per rendere più concreto il vivere insieme agli altri e per rispondere a un bisogno confuso, ma non per questo meno urgente, di quest’epoca.