La letteratura come educazione alla comunicazione: una testimonianza
Incontro con Alessandro Zaccuri
a partire da Poco a me stesso (Marsilio) e Le tre Marie (San Paolo)
«Le opere di successo sono quelle che toccano quattro corde che ci interessano tutti: l’amore, la morte, il desiderio e la perdita» è un’osservazione di Alessandro Zaccuri, saggista e narratore, per anni inviato culturale di “Avvenire”, chiamato dal Festival a raccontare il valore educativo e comunicativo della letteratura e della cultura, a partire dai classici e dai libri in generale: «Simone Weil diceva che l’attenzione è la prima forma di preghiera… e la preghiera non è altro che attenzione. Anche la lettura può essere una grande scuola di attenzione e può accadere che un libro cambi la nostra percezione del mondo». La grande letteratura si conferma così un’esperienza incisiva, non solo per il piacere del singolo lettore, ma per il bene e per l’equilibrio della società nel suo complesso.