Cultura del dono ed etica del bene comune
Roberto Mancini
Professore ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Macerata, insegna anche presso l’Accademia di Architettura dell’Università della Svizzera Italiana a Mendrisio.
Il “dono” è più che un regalo, è anzitutto lo statuto dell’essere umano come valore vivente affidato a se stesso e al rapporto con gli altri. E di conseguenza è anche una forma di relazione nella quale ognuno è persona e dove vale il principio dell’accoglienza, non il principio del potere. Perciò in questa prospettiva si può maturare la consapevolezza della responsabilità per il bene comune. Vivere non è sopravvivere, lottando contro gli altri; vivere è convivere, elevando il più possibile la qualità delle relazioni, la giustizia nella società e l’armonia con il mondo naturale.
BIBLIOGRAFIA
La scelta di accogliere
Qiqajon, 2016
Un itinerario a partire dal riconoscimento e dall’assunzione della parola “accoglienza”: chiarificando il valore della scelta di accogliere, esperienza originante per ciascuno di noi, per giungere all’esperienza concreta e attualissima dei migranti. Con l’approccio che lo caratterizza, umano, filosofico e spirituale, l’autore ci propone un approfondimento sul diritto di tutti ad avere una casa, perché è solo grazie a un simile cammino che potremo liberarci di una situazione di oppressione e di degrado (coperta dall’eufemismo “crisi”) che grava sulla società mondiale.
Ripensare la sostenibilità. Le conseguenze economiche della democrazia
Franco Angeli, 2015
“Sviluppo sostenibile”: è una formula in cui il sostantivo e l’aggettivo sono in lotta tra loro. Lo sviluppo infatti è inteso come figlio di una crescita illimitata, però questa diventa sostenibile solo se viene limitata per rispettare i vincoli posti dalla natura. La contraddizione tra economia ed ecologia resta irrisolta. Per sciogliere il nodo non bastano rimedi tecnici, occorre che siano ripensati il modello di economia e la forma della convivenza sociale. In tale ottica questo libro propone un’idea integrale di sostenibilità e la correla con quella di democrazia. Si delinea così il progetto di una società sostenibile, che è tale quando il suo ordinamento non offende la natura e non stravolge gli esseri umani. Per giungere a questa meta è imprescindibile l’impegno a costruire un’economia differente, concepita non più secondo il paradigma della produzione e del consumo in vista dell’accumulazione di capitale, bensì secondo il paradigma della cura del bene comune. Un’economia è davvero sostenibile quando sostiene equamente l’umanità intera e tutela gli equilibri naturali. La sostenibilità integrale riunisce il versante ambientale e quello antropologico, il quale si attua allestendo condizioni di vita che non disumanizzano persone e comunità. Il percorso del testo si apre evidenziando come l’economia vigente risulti insostenibile non solo sul piano ecologico, ma già agli occhi del giudizio etico.
Trasformare l’economia. Fonti culturali, modelli alternativi, prospettive politiche
Franco Angeli, 2014
È possibile cambiare il sistema economico attuale? Esso è tanto un complesso di pratiche e di tecniche, quanto una cultura diffusa, radicata nel mito dell’homo oeconomicus. Chiunque non sia ipnotizzato dalla propaganda neoliberista vede che il capitalismo globale è nocivo all’umanità e alla natura. Quella che però sembra ancora impossibile da vedere è la via per il cambiamento del sistema. Il libro individua questa via nell’interazione di tre svolte essenziali. La prima è la svolta spirituale che conduce oltre il mito del capitalismo e scaturisce dall’incontro tra le sapienze antropologiche delle culture del mondo. Ciascuna di esse coltiva la memoria della dignità umana e la loro convergenza sa dare senso e orizzonte all’impegno per cambiare la società. La seconda svolta è metodologica e implica la riorganizzazione dell’economia. Un nuovo pensiero a riguardo potrà fiorire grazie all’apporto dei modelli alternativi sia al capitalismo che al socialismo reale. L’ultima svolta è culturale e politica. È la svolta che si nutre del potenziale motivazionale di un’etica del bene comune e della forza trasformativa di una politica che sviluppi la democrazia attraverso la prassi della giustizia restitutiva dei diritti. A quanti non vogliono rassegnarsi a subire la situazione esistente questo libro propone una via inedita di cambiamento, che permetta alla società di respirare e all’economia di servire tutta l’umanità senza distruggere la natura.
Dalla disperazione alla misericordia. Uscire insieme dalla crisi globale
EDB, 2012
“In queste pagine tre percorsi di meditazione sulla possibilità di giungere a un’esistenza diversa e più vera. […] Vorrei proporre una riflessione articolata dal fondo di una condizione di crisi e in vista di una guarigione, di un cambiamento che abbia la natura della conversione” (dalla Premessa). Per arginare la paura e la disperazione che dimorano nella vita di molte persone, a motivo della crisi di dimensioni globali e della diffusa mentalità contraria al bene comune, diventa necessario individuare cambiamenti che consentano di uscire insieme dalla crisi riconfigurando lo spazio sociale. In tale contesto, uno “specchio maieutico” viene offerto dalla misericordia, che non è solo virtù di benevolenza, ma strumento di liberazione in grado di fare emergere le istanze della giustizia e la realtà della comunione, convertendo l’infelicità organizzata in una felicità condivisa.