INTELLIGENZA ARTIFICIALE: SIAMO PRONTI AL POSTUMANO?
L’intelligenza artificiale pervade sempre più aspetti della nostra vita quotidiana, ma nell’ultimo periodo è balzata agli onori della cronaca scatenando un dibattito ai più diversi livelli, tanto accademici quanto giovanili, non soltanto con il caso ChatGPT. Si tratta di tecnologie che ormai dominano l’esistenza, da un’operazione in banca a una ricerca su internet, diventando quasi invisibili e per lo più sconosciute nella loro effettiva essenza, fatta non semplicemente di algoritmi ma anche di interazioni o di smarcamenti con le espressioni più profonde dell’umanità, come libertà, etica e dignità.
Il Festival intende rendere più comprensibile e interpretabile l’azione di questi strumenti tecnologici in grado di simulare i processi dell’intelligenza umana in un ambiente di calcolo dinamico e molto complesso, soprattutto per comprendere come si possa non estromettere la persona umana dalla centralità di decisioni e scelte che, elaborate dalla macchina, comportano anche responsabilità sociali.
È importante riflettere su quanto la realtà sia davvero infinitamente manipolabile e aggreghi frammenti di verità sempre più parziali, come sostiene il pensiero postmoderno. Senza essere né apocalittici né integrati, per usare una fortunata formula di Umberto Eco, occorre valutare i motivi del dilagante entusiasmo e allo stesso tempo dei crescenti e diffusi timori verso la tecnologia dell’intelligenza artificiale (ormai conosciuta con la sigla italiana IA o internazionale AI). Il desiderio è anche capire se l’accelerazione del progresso tecnico-scientifico potrà favorire una nuova e migliore era storica, secondo le idee di chi crede nel postumano.
Infatti senza un’idea adeguata della persona, dei suoi diritti e doveri, della sua dignità, la volontà di potenza della tecnica, spesso espressione di grandi gruppi leader su scala mondiale, è capace di generare violenti squilibri.
Per valutare forza, preoccupazioni, rischi e opportunità della rivoluzione digitale serve dunque comprendere meglio di che cosa stiamo parlando con l’aiuto di esperti e operatori di diversi ambiti della società, anche in prospettiva filosofica, per contribuire al necessario sforzo collettivo di intelligenza e dignità umana cui siamo chiamati in questo non facile momento.
Comitato Scientifico del Festival
(Eugenio Borgna, Giannino Piana, Giovanni Cerutti, Roberto Cicala, Giulia Cogoli, Davide Maggi)