DIGNITÀ E GRATIUTÀ
Giustizia e diritti sono la base della dignità umana, la quale tuttavia non può ridursi a questo. Il riconoscimento della persona nella sua unicità e irripetibilità impone di non limitarsi al rispetto della pariteticità e della reciprocità, ma di aprirsi alla logica del dono e della gratuità. La stretta giustizia, caratterizzata dalla perequazione dei diritti, non è infatti sufficiente a dare sviluppo a relazioni umane che abbiano come obiettivo la piena promozione della persona.
La cultura oggi dominante risulta del tutto estranea a questa logica. Le spinte individualiste, che generano autoreferenzialità ed egoismi collettivi, e l’avanzare di una visione del mondo, in cui ad avere il sopravvento sono i criteri dell’utile e dell’efficienza produttiva, vanno nella direzione opposta. Gratuità e dono risultano un retaggio anacronistico, espressioni di una civiltà che non ha più la possibilità di essere ripristinata.
Le difficoltà che oggi si incontrano nei vari ambiti in cui si sviluppa la vita collettiva – dall’economia alla politica – segnalano tuttavia la necessità di una ridiscussione dei criteri segnalati e impongono la ricerca di un’alternativa. La possibilità di dare corso a questa alternativa comporta anzitutto il riconoscimento dell’altro come valore in sé e l’abbandono della priorità assegnata all’avere e al fare per aprirsi alla cultura dell’essere. Ma comporta anche un rinnovamento profondo degli aspetti strutturali e istituzionali della vita collettiva, creando le condizioni per lo sviluppo di relazioni che sappiano coniugare al proprio interno rispetto dei diritti e attenzione alla singolarità di ciascun soggetto umano.
Il Festival intende raccogliere la provocazione che viene da valori apparentemente inattuali, come la gratuità e il dono, riconoscendone la fondamentale importanza per l’affermazione della dignità umana.
IL COMITATO SCIENTIFICO
Eugenio Borgna
Giulia Cogoli
Davide Maggi
Giannino Piana